“CARLA NESPOLO, COMPAGNA DI RESISTENZA”

Il video in ricordo della Presidente dell’ANPI a 60 giorni dalla sua scomparsa. Realizzato dal regista Stefano Moretti e coordinato da Andrea Liparoto, responsabile comunicazione ANPI. Testimonianze di Gianfranco Pagliarulo, Annamaria Furlan, Susanna Camusso, Gad Lerner, Mattia Santori. Inedito musicale del cantautore Mirco Menna.

5 Dicembre 2020

“Una grande alleanza democratica e antifascista per la persona, il lavoro e la socialità”

21 Novembre 2020

Il Comitato nazionale ANPI, nella risoluzione approvata il 20 novembre, a fronte del dramma della pandemia e delle sue conseguenze sociali rivolge un appello all’associazionismo sociale e civile, al volontariato, al Terzo settore, al movimento sindacale, al mondo della cultura, delle arti e della scienza

RISOLUZIONE APPROVATA NELLA RIUNIONE DEL 20 NOVEMBRE 2020

RELAZIONE DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANPI, GIANFRANCO PAGLIARULO AL COMITATO NAZIONALE ANPI – 20/11/2020

Sul messaggio agli studenti del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche, Dott. Marco Ugo Filisetti, in occasione della giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate

Al Direttore dell’Ufficio scolastico Regionale delle Marche

Ai Dirigenti scolastici delle Marche

Agli organi di informazione

In merito al messaggio agli studenti del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche, Dott. Marco Ugo Filisetti, in occasione della giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, non possiamo che esprimere il nostro sconcerto per l’utilizzo di una retorica bellicista, intrisa di nazionalismo che nulla ha a che fare con l’esigenza di stimolare e sollecitare una conoscenza critica della storia nazionale, indispensabile alle giovani generazioni perché siano messe nelle condizioni di riflettere sui costi morali e materiali che le guerre, tutte le guerre, comportano per i popoli che vi vengono trascinati.

Una retorica mistificatrice che elude il ruolo e le responsabilità della Monarchia e delle classi dirigenti di allora che trascinarono al massacro migliaia di giovani.

E’ certo che ci furono soldati volontari ma una larghissima maggioranza non fece altro che subire la coscrizione obbligatoria; non solo giovani ma anche persone mature, costrette al sacrificio, “carne da cannone” in una guerra della quale, al di là della retorica roboante, stentavano a capire il senso, mentre se ne stavano al freddo nelle trincee piene di fango, sperimentando ogni giorno la brutalità disumanizzante della guerra, la paura, gli stenti, la nostalgia di casa. Molti non tornarono più, molti tornarono menomati irrimediabilmente nel corpo e nella psiche e incapaci di reinserirsi nella vita da civili.

Se riconoscere il sacrificio di quei caduti è un dovere, è invece sbagliato usare la retorica per esaltare il valore dell’eroismo bellico, disconoscendo completamente il valore della faticosa ed altrettanto eroica costruzione di una cultura di pace, capace di perseguire concretamente il “ripudio della guerra” così come affermato dall’art. 11 della nostra Costituzione, dalla lettura del quale dovrebbe nascere un necessario, utile e doveroso invito alla riflessione e alla ricerca di una migliore conoscenza delle nostre radici.

Riteniamo infine di farci parte attiva per informare il Ministro del messaggio inaccettabile inviato, per giunta, in occasione di una ricorrenza nazionale che sottolinea il valore dell’unità nazionale.