Cosa sta succedendo nella nostra Regione?
Un altro omicidio nei pressi di Spinetoli di chiaro stampo mafioso/criminale si aggiunge a quello di un congiunto di un collaboratore di giustizia, alla intimidazione del Sindaco di Pesaro, ad alcuni incendi “dolosi” e all’incremento esponenziale dell’usura a cui non possiamo certo dimenticare si affianca il consumo sempre più diffuso di droghe pesanti con tutto “l’indotto” che comporta.
E’ sempre più necessario che la comunità marchigiana sia messa nelle condizioni di comprendere il grave pericolo che sta correndo.
Non è certo tempo di nascondere “la polvere sotto il tappeto”.
E’ indispensabile che emerga una lettura dei fatti articolata e circostanziata a cui dovranno concorrere gli organi di polizia, la magistratura, le istituzioni locali, gli organi di comunicazione perché emerga e si consolidi la consapevolezza dei pericoli.
Anche attraverso l’attività dell’associazionismo è possibile dare nuovo impulso alla cultura della legalità.
E’ sempre più necessaria l’assunzione di responsabilità da parte dei singoli cittadini ma ancor più c’è bisogno di un salto di qualità da parte delle forze politiche a partire dal contrasto risoluto è generalizzato ai comportamenti illegali dei cosiddetti “colletti bianchi” ma anche e soprattutto attraverso una decisa e profonda modifica del rapporto tra politica e affari; tanto più in un momento particolarmente delicato come quello che stiamo vivendo in cui è assolutamente necessario garantire massima trasparenza nell’allocazione delle risorse per fronteggiare la grave crisi economica e sociale aggravata in ultimo
dalla pandemia.
Tenendo ben presente che un conto è garantire la trasparenza e la tracciabilità pre e post nell’allocazione delle risorse e un altro offrire ulteriori spazi di azione alla criminalità attraverso l’azzeramento dei processi e dei controlli burocratici.
Tutto ciò senza dimenticare di intervenire perché a livello nazionale si ponga con decisione all’ordine del giorno l’avvio di un processo di revisione delle leggi che non contrastano efficacemente, quando non favoriscono, l’emarginazione dei soggetti più deboli, che diventano facili prede per la criminalità organizzata del lavoro nero e/o dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli episodi accaduti concorrono alla definizione di un contesto che si va velocemente aggravando e che richiede una seria analisi dei fenomeni degenerativi in atto e conseguenti misure di contrasto.
Quanto sopra anche al fine di stimolare una maggiore consapevolezza ed un’assunzione di responsabilità da parte dell’opinione pubblica che sia sollecitata a rigettare qualsiasi approccio volto a demonizzare il ruolo e le funzioni di quanti sono chiamati a garantire un sistema economico, sociale ed istituzionale in grado di fronteggiare tali pericoli.
Nella nostra Costituzione ci sono gli strumenti e le indicazioni necessarie per l’attivazione di misure appropriate a cui tutti gli organi istituzionali e i singoli cittadini debbono fare riferimento per costruire una risposta all’altezza.
E’ in momenti come questo che si dimostra la forza e la capacità della democrazia di corrispondere all’esigenza di garantire che cittadine e cittadini possano concorrere alla sua difesa e allo sviluppo di una società in cui la criminalità e lo sfruttamento delle disuguaglianze non siano in grado di minarne le fondamenta.
Ancona li 16 giugno 2020