La vita politica nazionale e regionale si trova nuovamente ad affrontare scenari impegnativi.
Il Coordinamento dei Comitati provinciali ANPI delle Marche sottolinea
ancora una volta che, in momenti cruciali e difficili come quelli che si stanno
attraversando, la cultura politica dell’antifascismo sia e debba essere un fondamentale punto di riferimento per
tutti i democratici e le democratiche: un faro indispensabile per orientarsi,
riconoscendo quei soggetti politici, sociali e culturali che hanno, a base
delle loro azioni, la Costituzione, le culture da cui ha avuto origine e
i sacrifici di quanti l’hanno resa possibile.
E’ con la partecipazione attiva e critica che le cittadine e i cittadini oltre che con il voto realizzano il compito ed il dovere di valutare, stimolare e criticare anche quanti, pur riconoscendone l’importanza, non ne hanno fatto il centro della loro attenzione ed azione, respingendo al contempo strumentalizzazioni, distorsioni e i continui tentativi di manipolazione e stravolgimento.
I pericoli sono grandi e lo sforzo di individuare un percorso capace di mobilitare tutte le risorse necessarie va fatto in primo luogo da parte di chi ha fino ad oggi avuto l’onere e l’onore di esprimere la guida dei processi istituzionali, politici, economici e culturali.
E’ soprattutto la politica che deve essere capace di individuare ed aprire percorsi inclusivi e trasparenti, qui ed ora.
Il nostro è un appello a rendersi conto che questa Regione non può pensare di affrontare le enormi questioni che ha di fronte con la consueta strumentazione politica più attenta agli equilibri interni delle sue rappresentanze istituzionali che alla costruzione di un progetto condiviso.
Le Marche, per affrontare i gravi problemi economici che l’hanno colpita, aggravati dalle conseguenze del sisma, dalla precarizzazione del lavoro e da una preoccupante rottura della coesione sociale, hanno bisogno di ritrovare fiducia e la forza per rinnovarsi e ricominciare.
C’è bisogno di un salto di qualità a partire dalla consapevolezza che vanno, in primo luogo, sconfitti quanti alimentano chiusure e barriere nei confronti di chi è più debole o semplicemente porta culture e saperi diversi.
La propaganda politica della destra, dei sovranisti e dei neofascisti si è dimostrata capace di penetrare in più settori del tessuto regionale fino ad esercitare una vera e propria egemonia in ambiti una volta a loro refrattari.
Per questo, in primo luogo, va ricostruita fiducia e coesione a partire da proposte capaci di chiamare i marchigiani alla costruzione di un progetto nuovo nei contenuti, nelle modalità, nelle donne e negli uomini che dovranno farlo vivere.
E’ necessario indicare valori e gli elementi portanti di un rinnovato impegno che, richiamandosi ai principi della Costituzione e alla sua natura antifascista, recuperino la volontà e la capacità di collaborazione delle parti attive, propositive e innovative della società marchigiana con lo sguardo rivolto al futuro delle nuove generazioni.
A tutte e tutti chiediamo coraggio e determinazione per contribuire alla realizzazione di questo nuovo progetto comune.